– SYDNEY, 21 OTT – Cinquant’anni dall’inaugurazione della Sydney Opera House, mezzo secolo di nozze d’oro con l’eccellenza artistica: è un anniversario a tutto tondo quello della fondazione di uno dei capolavori dell’architettura mondiale del XX secolo, celebrato oggi dagli australiani illuminando le caratteristiche "vele" di questo edificio situato nel porto di Sydney. Cinque decadi dopo che la regina Elisabetta II inaugurò la sala da concerto, la folla si è accalcata sul lungomare al calar della notte per ammirare un impressionante spettacolo laser che ha messo in risalto l’audace sagoma dell’Opera. Visitata da circa 11 milioni di persone all’anno, la Sydney Opera House ha organizzato una serie di eventi per raccontare la sua complessa storia. A cominciare dal fatto che il suo architetto, il danese Jorn Utzon, non mise mai piede nell’edificio da lui progettato. Nel 1956 vinse un concorso rispetto ad altri 232 candidati. L’anno successivo si trasferì in Australia con la famiglia per iniziare il progetto. Ma nel 1966, Jorn Utzon lasciò il cantiere – le cui strutture erano quasi complete – e abbandonò l’Australia dopo disaccordi sulla visione, sul budget e sul finanziamento del progetto, che fu completato – e modificato negli interni del teatro – da altri architetti. Jorn Utzon non è mai tornato in Australia e morì a Copenaghen nel 2008, un anno dopo la dichiarazione della Sydney Opera House di patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco, come un "capolavoro dell’architettura del XX secolo".