La questura fa sapere di aver completato le pratiche di sua competenza e di aver identificato i ragazzi. Il Comune di Como ha ripetuto di essere al limite e di non avere altri posti a disposizione. Dalle istituzioni non sono arrivate altre indicazioni.
Posizioni a parte, il dato di fatto è che ormai da tre giorni fuori dalla questura, sul marciapiede all’ingresso del parcheggio della Santarella, staziona un gruppo di giovanissimi. Minori non accompagnati, per usare l’etichetta con la quale vengono classificati.
Ragazzi, in qualche caso poco più che bambini, che attendono di conoscere il loro destino. Oggi, l’abbassamento delle temperature ha reso più difficile la loro attesa. Alcuni volontari hanno portato ai ragazzi coperte e abiti. Nel primo pomeriggio però, probabilmente per scaldarsi, i giovani hanno acceso un piccolo fuoco. Sono intervenuti i poliziotti per fare in modo che spegnessero subito le fiamme e riportare la calma.
Il Comune
La situazione resta tesa. “Siamo al limite massimo oltre il quale non possiamo più ospitare, le amministrazioni confinanti intervengano e se ne facciano carico”, ha detto ieri il sindaco di Como Alessandro Rapinese. “Il Comune di Como è quello che accoglie più minori stranieri non accompagnati in relazione al numero di abitanti – ha aggiunto – Non accettiamo lezioni da nessuno. E’ il caso che anche altri comuni se ne facciano carico, noi siamo un modello e capisco che per qualcuno questo non basti ma oggi non sappiamo più come poter accogliere”.
Svolta Civica
Sulla delicata questione è intervenuto il gruppo consiliare di Svolta Civica. “Il Comune ha il dovere di intervenire – si legge in una nota – Non può chiamarsi fuori. Le soluzioni ipotizzate e messe in campo fino ad oggi sono, evidentemente, insufficienti a governare questo fenomeno. Nella nostra città moltissimi volontari, associazioni e parrocchie, a cui va il nostro più sincero ringraziamento, mettono a disposizione il loro tempo e le loro risorse per accogliere i minori ma non può ricadere tutto sulle loro spalle. C’è bisogno di trovare insieme a tutte le realtà del territorio delle soluzioni che vadano oltre la gestione dell’emergenza”.
Il Pd
Ieri era già intervenuto il Pd puntando il dito contro Comune e Provincia: “Abbandonare a se stessi i ragazzini sulla strada come avvenuto nelle scorse ore non è fare la propria parte – hanno attaccato in una nota congiunta Carla Gaiani e Patrizia Lissi, neosegretaria provinciale e capogruppo del Pd in consiglio comunale – Per il ruolo di città di frontiera Como vive il in maniera più rilevante rispetto ad altre città lombarde il fenomeno dei migranti, una situazione delicata e difficile che non può essere lasciata all’improvvisazione”.