Il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha presieduto oggi la Santa Messa nella chiesa parrocchiale dei Santi Simone, Giuda Andrea e Taddeo di Lora.
Prima della celebrazione, il cardinale si è recato in visita al centro accoglienza migranti gestito dalla Croce Rossa a Lipomo.
Ad accompagnarlo c’erano il prefetto di Como, Andrea Polichetti, e i suoi collaboratori in tema di migrazioni, il sindaco di Lipomo Alessio Cantaluppi, i responsabili delle Forze dell’Ordine e quelli della Croce Rossa, il personale medico e i volontari e don Giusto Della Valle, responsabile diocesano del Servizio Migrantes.
La giornata di oggi è stata l’occasione per un momento di incontro, preghiera e riflessione nel solco della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dello scorso 24 settembre.
Durante la visita al centro di accoglienza, il cardinale si è interessato del lavoro svolto da operatori e volontari, che hanno raccontato i drammi di chi hanno accolto, ma anche le loro speranze.
“La mia presenza, oggi, esprime la vicinanza della comunità cristiana, che sostiene il vostro lavoro. A voi che siete giunti qui in Italia – ha detto il Vescovo di Como rivolgendosi ad alcuni dei migranti presenti – auguro di trovare la speranza che cercate, in uno scambio reciproco e fraterno”.
Nel corso della sua omelia, il Vescovo ha poi ricordato: “Non è inutile sottolineare che anche il migrante e il rifugiato fanno parte della famiglia di Dio, un fratello e una sorella per i quali Cristo è morto. Come cristiani siamo invitati, ancora di più, a riconoscere nel migrante non solo un fratello o una sorella in difficoltà, ma Cristo stesso che bussa alla nostra porta.
Migrare dovrebbe essere una libera scelta, tuttavia milioni di persone sono costrette a partire dalla loro terra a causa di persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria”.
“Dobbiamo tristemente ammettere – ha proseguito il cardinale Cantoni – che tra noi sono molti coloro che faticano a guardare le persone migranti come fratelli e sorelle. Non dimentichiamo che, come tanta bellezza e tanto lavoro, hanno portato gli Italiani nel mondo, così anche l’Italia e il suo territorio oggi riceve da altri popoli un grande arricchimento. Renderci disponibili all’accoglienza, alla condivisione, consente di diventare anche noi più ricchi umanamente e culturalmente”.
In conclusione il Vescovo ha ripreso le parole del Santo Padre dicendo: “Il Papa ha usato 4 verbi che formano la strada, i passi del governo delle migrazioni: accogliere, tutelare, promuovere, integrare. Come frutto della convivenza e delle differenti culture può nascere una società fondata sull’incontro, la conoscenza, l’amicizia e la fraternità”.