(ANSA) – HERAT, 15 OTT – Sono due i morti nel terremoto di magnitudo 6,3 che ha colpito stamane il nordovest dell’Afghanistan con l’evacuazione delle prigioni danneggiate e la fuga dei residenti da una regione in cui le scosse hanno provocato almeno 1.000 vittime appena una settimana fa. Dal 7 ottobre, una serie di potenti scosse ha fatto tremare la provincia di Herat, radendo al suolo interi villaggi, seppellendo famiglie e lasciando migliaia di persone senza casa all’approssimarsi dell’inverno. Medici Senza Frontiere (Msf) ha dichiarato che due nuovi morti e 154 feriti sono stati registrati all’ospedale regionale di Herat, dove i pazienti sono stati trasportati su barelle e curati all’esterno sotto gazebo. "La situazione è molto critica", ha detto Yahya Kalilah, responsabile del programma di Msf per l’Afghanistan. L’epicentro dell’ultima scossa è stato registrato 33 chilometri a nord-ovest di Herat, capoluogo della provincia, ed è stata seguita da scosse di assestamento di magnitudo 5,4, 4,2, 4,3 e 4,4, secondo il Servizio geologico statunitense. I funzionari affermano che più di 528 prigionieri sono stati rilasciati dalla provincia di Herat e da Badghis perché le carceri "rischiavano di crollare" a causa dei danni provocati dal terremoto. Secondo l’Autorità per l’amministrazione delle carceri, sono stati liberati anche detenuti che avevano scontato gran parte della loro pena e mostravano segni di riabilitazione. Mentre molti abitanti di Herat sono fuggiti a causa della minaccia di scosse di assestamento. (ANSA).