(ANSA) – OSLO, 13 OTT – Terzo giorno di proteste a Oslo del popolo indigeno Sami, che si oppone al governo norvegese affermando che questo non ha intrapreso azioni concrete per affrontare la controversia del parco eolico di Fosen, situato vicino a Trondheim. Le pale eoliche ricoprono un vasto territorio precedentemente utilizzato dagli indigeni per il pascolo delle renne, ed è proprio questa la ragione per cui la Corte Suprema norvegese ha stabilito due anni fa che il parco viola i diritti umani degli indigeni. Sami e ambientalisti, tra cui Greta Thunberg, hanno condotto una serie di azioni di protesta negli ultimi giorni, l’ultima delle quali questa mattina, bloccando gli ingressi a diversi palazzi governativi ad Oslo. Per quattro ore hanno impedito al personale l’accesso a undici diversi dipartimenti. "Abbiamo bloccato il governo norvegese", ha dichiarato all’ANSA la portavoce degli attivisti Sami, Ella Marie Haetta Isaksen, mentre bloccava l’ingresso principale al dipartimento per le politiche energetiche. "Lo abbiamo già fatto lo scorso inverno e ora lo ripetiamo; abbiamo bloccato undici dipartimenti", ha aggiunto. La polizia è quindi intervenuta per sgomberare i manifestanti dagli ingressi, i quali hanno opposto resistenza passiva e sono stati rimossi fisicamente dagli agenti. Tra di loro c’era anche l’ambientalista svedese Greta Thunberg, che ha scelto di posizionarsi in un ingresso secondario, forse per evitare i riflettori e dare così più visibilità agli indigeni. I manifestanti si sono spostati di fronte al Palazzo Reale e chiedono un’udienza con il re Harald V di Norvegia: "In Norvegia, il re non ha potere politico effettivo e non stiamo chiedendo che Sua Maestà affronti personalmente la questione di Fosen", ha specificato Haetta Isaksen, richiamando la lunga tradizione di colloqui tra i Sami e la famiglia reale, che risale al 1904 "Vogliamo solo essere ascoltati" ha concluso. (ANSA).