(ANSA) – ROMA, 12 OTT – "La giustizia riparativa funziona" e "non è previsto uno sconto di pena, ma si tratta di uno strumento volontario che si affianca al procedimento giudiziario". A dirlo è l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti e a dimostrarlo sono le testimonianze raccolte nell’indagine nazionale che l’Autorità ha condotto in collaborazione con il ministero della Giustizia e l’Istituto degli Innocenti, presentata oggi a Roma. La giustizia riparativa è un percorso volontario, basato sul dialogo e guidato da mediatori esperti, che permette di rielaborare quanto accaduto. "La giustizia riparativa produce effetti positivi, sia rispetto alla considerazione che si ha di sé sia in termini di relazione con l’altro e con la giustizia, nella vittima, in chi viola la legge, nelle famiglie coinvolte e nella comunità – spiega l’Autorità garante – .Da un lato, attraverso l’incontro con l’altro, il ragazzo che sbaglia prende consapevolezza dell’errore commesso e questo contribuisce a evitare che lo ripeta in futuro. Dall’altro, la vittima che sceglie di partecipare trova finalmente un suo spazio, si sente ascoltata e compresa e questo può aiutare il suo percorso di recupero. In termini più generali, poi, si favorisce la ricostruzione della coesione sociale e si contribuisce ad aumentare il senso di sicurezza nella comunità". Garlatti ha ribadito che la giustizia riparativa "deve essere la risposta prioritaria da dare ai ragazzi quando sbagliano, anche in maniera grave" precisando che "non bisogna rappresentare la giustizia riparativa in maniera semplicistica attraverso una contrapposizione tra buonisti e forcaioli, come talora è accaduto. Inoltre, non ha senso pensare di circoscriverla solo ad alcuni reati e impedirla per altri: con le opportune cautele è anzi molto utile anche nelle situazioni più complesse". (ANSA).