(ANSA) – VENEZIA, 06 OTT – Questa mattina il movimento del Fridays for future di Venezia ha appeso uno striscione davanti alla Basilica di San Marco, mostrando così di aderire allo sciopero climatico globale. "Venezia è simbolo della crisi climatica, saremo la laguna che si ribella. No grandi scavi, no grandi navi, basta moto ondoso» recita lo slogan del lenzuolo. "La nostra città è l’emblema della crisi climatica, la frontLine in Europa della devastazione ambientale, alimentata dallo sfruttamento del territorio, dall’abbandono al turismo di massa e dalla materiale distruzione della laguna. Ogni giorno Venezia è minacciata da tassi d’inquinamento esponenziali e dal moto ondoso causato da un traffico lagunare così incessante e violento che mangia le rive dei nostri canali", dicono i giovani attivisti per il clima. Questo è il risultato, aggiungono, "di anni di immobilismo di fronte alla crisi climatica, un’incapacità di agire che investe i governi mondiali per arrivare all’amministrazione della nostra città. Appena qualche settimana fa, alla notizia che la città è stata esclusa per un soffio dalla ‘black list’ dei patrimoni a rischio, Comune, Autorità portuale e Regione si sono affrettati ad annunciare con orgoglio i nuovi scavi nel canale Vittorio Emanuele, che collega Fusina alla Marittima, per permettere entro il 2027 il ritorno delle grandi navi in città, ora ormeggiate nell’area industriale di Marghera". Oltre allo sciopero di oggi, gli attivisti hanno comunicato che parteciperanno all’assemblea prevista domani nella sala San Leonardo, organizzata dal comitato No grandi navi, per decidere le mobilitazioni dei prossimi mesi. (ANSA).