Accoglienza dei migranti. Il sindaco Alessandro Rapinese parla di Como come “della città più disastrata d’Italia” in termini di rapporto con il numero di abitanti. Parole pronunciate ieri sera nell’aula del consiglio comunale spiegando di avere un rapporto diretto con le istituzioni a tutti i livelli.
Intanto i numeri parlano, sono 334 soltanto i minori stranieri non accompagnati attualmente in carico all’amministrazione comunale. Un dato importante per il capoluogo di confine che aumenta di giorno in giorno, basti pensare che erano 316 il 20 settembre scorso. “Si tratta di una media di 3,5 persone ogni mille abitanti – spiega Nicoletta Roperto, vicesindaco e assessore alle Politiche sociali di Palazzo Cernezzi – Se pensiamo che in altri capoluoghi lombardi il numero assoluto è anche dieci volte inferiore al nostro”.
La drammatica situazione a Lampedusa, con sbarchi quotidiani e hotspot al collasso, prospetta nuovi arrivi anche sul territorio comasco. “Ce lo aspettiamo – dice Roperto – Ad oggi sul territorio comunale abbiamo tra i 20 e i 25 minori stranieri non accompagnati. Gli altri, pur essendo a nostro carico, sono dislocati in diverse comunità in tutta Italia”.
Sono i numeri, come detto, a dare l’idea del fenomeno e delle difficoltà di gestione. ”Ora aspettiamo il nuovo decreto per capire come dovremo procedere – chiude Roperto – lavoriamo in sinergia con la prefettura per gestire le esigenze a partire dagli spazi”.
Intanto oggi nella Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, nel decennale del naufragio al largo di Lampedusa in cui persero la vita 368 migranti, Fondazione Ismu, che si occupa di studi sulla multietnicità, parla di oltre 133mila persone sbarcate In Italia quest’anno, l’87% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente