Materassi accatastati, coperte, cuscini. All’inizio era uno, due. Nei mesi si sono moltiplicati. E oggi, il portico di un’area privata in via Regina Teodolinda, a Como, è diventato un rifugio di fortuna per disperati e senzatetto.
C’era un supermercato, fino all’anno scorso. Poi, la catena ha chiuso il punto vendita di Como e l’area è rimasta inutilizzata.
Una storia che la città di Como conosce fin troppo bene. Porzioni della città – pubbliche o private – che, se lasciate in disuso per qualche mese, diventano automaticamente un ricovero di fortuna per disperati.
Situazioni che aumentano il senso di degrado e di insicurezza di una città che da un lato mostra il suo lato più glamour ai turisti di tutto il mondo, dall’altra conserva ancora questi angoli bui.
L’area di via Regina Teodolinda, nel dettaglio, è inserita in un quartiere della città già piuttosto delicato: San Rocco. Una zona dove la convivenza tra residenti e stranieri non è mai stata facile. Non lo era quando, a due passi dall’ex supermercato, era stato aperto un centro migranti che ospitava decine di persone, poi chiuso e trasformato in un posteggio. Non lo è ora, dove – in piazza San Rocco – la polizia si trova spesso a intervenire per sedare risse o intemperanze di vario genere.
E l’area dell’ex supermercato di via Regina non migliora la situazione generale di questa porzione di città. Sotto il portico dello stabile, nel lato una volta riservato al carico e scarico delle merci, ora si vedono numerosi giacigli improvvisati. Coperte, materassi e cuscini. Ma anche abiti, vestiti, scarpe. Avanzi di cibo, rifiuti. Segni di una presenza costante. Un’area apparentemente deserta di giorno, ma che al calar della sera si ripopola di chi non ha o non vuole altre soluzioni per trascorrere la notte.