I camion, così come gli autobus turistici possono tornare a circolare liberamente sulla statale Regina. L’Anas, dopo la decisione del Tar della Lombardia delle scorse ore, ha fatto sapere a tutti gli enti coinvolti che l’ordinanza anti traffico, in vigore dal 3 luglio scorso è stata interamente sospesa. Stop a tutte le limitazioni che riguardavano i veicoli di lunghezza superiore agli 11 metri, liberi quindi di viaggiare sulla strada del lago.
In una comunicazione ufficiale inviata alla prefettura di Como, alle forze dell’ordine e a tutti i comuni coinvolti, l’Anas fa sapere che presenterà un ricorso contro la decisione del tribunale amministrativo della Lombardia ma ribadisce intanto che l’ordinanza che limitava il transito di bus turistici e mezzi pesanti è sospesa. La scadenza del provvedimento era fissata per il prossimo 4 novembre, ma di fatto non è già più in vigore.
La comunicazione dell’Anas
“Si comunica che il Tribunale Amministrativo Regionale con ordinanza del 27 settembre 2023 ha sospeso l’ordinanza Anas del 20 giugno 2023 che istituiva limitazioni alla circolazione per i veicoli di lunghezza superiore agli 11 metri”, si legge nel testo inviato dall’Anas. “Il Tar ha di fatto ritenuto irragionevole la decisione di limitare la circolazione per i soli veicoli delle società che non hanno sede legale nei Comuni di Colonno, Sala Comacina e Tremezzina. – prosegue la nota – Si comunica che Anas presenterà appello avverso la suddetta pronuncia cautelare sfavorevole e che l’udienza per la trattazione del merito del ricorso è fissata al 18 gennaio 2024”.
Intanto la conferma: “Per quanto sopra esposto le limitazioni alla circolazione istituite con ordinanza Anas del 20 giugno 2023 sono sospese dal 27 settembre 2023”, chiarisce l’Anas. Stop quindi alle restrizioni per tutti i mezzi di lunghezza superiore agli 11 metri, autobus turistici e camion.
Il ricorso
Il Tar della Lombardia aveva accolto un ricorso presentato da Francesco Artusa, presidente dell’associazione di categoria “Sistema Trasporti” e da Diego Astori, vicepresidente del gruppo Zani, un insieme di aziende operanti nel settore turistico e dei trasporti, che avevano chiesto l’annullamento dell’ordinanza.