– ROMA, 29 SET – L’esplosione di un deposito di carburante nel Nagorno Karabakh lunedì ha provocato almeno 170 morti, secondo un nuovo rapporto delle autorità separatiste, nel mezzo di un esodo di decine di migliaia di civili in fuga dall’arrivo delle truppe azere. "I resti di 170 persone sono stati trovati finora (…) e consegnati all’ufficio per gli esami forensi", ha detto in una nota il ministero degli Interni della regione. L’ultimo bilancio riferito nei giorni scorsi parlava di 68 vittime. L’esplosione è avvenuta mentre migliaia di armeni che tentavano di lasciare il Nagorno-Karabakh, in fuga da un’offensiva militare azera, erano in fila per fare rifornimento delle auto. Si è verificata dopo che i combattenti della regione separatista hanno annunciato che avrebbero abbandonato le armi e si sarebbero integrati in Azerbaijan, provocando l’esodo di migliaia di persone di etnia armena. "Ad oggi, un totale di 170 resti… sono stati trovati nella stessa area e consegnati all’ufficio di esami medici forensi", hanno detto le autorità separatiste in una nota sui social media. Queste avevano precedentemente segnalato che l’esplosione aveva causato la morte di 68 persone e il ferimento di altre 200 e lunedì avevano annunciato che i resti sarebbero stati trasferiti in Armenia per l’identificazione.