(ANSA) – ALESSANDRIA, 28 SET – Continua in maniera serrata il lavoro dei carabinieri di Alessandria dopo il triplice omicidio di cui si è reso responsabile, ieri, Martino Benzi, ingegnere di 67 anni, ancora da compiere, prima di togliersi la vita. Il giorno dopo la strage familiare, gli investigatori analizzano i due biglietti trovati. Uno addosso allo stesso Benzi, che si è ferito mortalmente alla gola nel giardino dell’Istituto Divina Provvidenza, poco dopo aver ucciso la suocera Carla Schiffo di 78 anni. Intervenuti a seguito dell’allarme lanciato dalle religiose, i militari hanno scoperto da quelle poche righe il dramma. Monica Berta, 55 anni, e il figlio 17enne Matteo erano senza vita, colpiti a coltellate, nella casa al civico 6 di via Cesare Lombroso. Quella casa in cui in un secondo scritto l’uomo, oltre ad assumersi esclusivamente la responsabilità di tutto quanto accaduto, accenna a una disperazione non meglio precisata – "sono rovinato" si legge – sulla quale sono necessari accertamenti. Problemi economici o altro? Non è ancora possibile saperlo. Un minuto di silenzio e l’abbraccio collettivo del "prof tik-toker" Sandro Marenco per accogliere in cortile i ragazzi sono stati l’inizio della giornata all’Itis Volta di Alessandria, dove studiava Matteo. La scuola ha voluto ricordare così lo studente modello della quarta AE Elettrotecnica per tentare poi di riprendere le normali lezioni. "Non ci sono parole. Solo un immenso dolore. Matteo continua a volare con noi…" l’affettuoso pensiero della dirigente Maria Elena Dealessi, a capo di una comunità scolastica attonita. Che ha perso un ragazzo appassionato di circuiti e programmazione, con la lode in matematica. Ma anche curioso di storia e lingue straniere. Sapeva fin dal primo giorno di scuola che cosa avrebbe voluto fare: l’ingegnere, come il papà. (ANSA).