“Propongo per il prossimo anno un finale del Giro di Lombardia con tre passaggi in città, con altrettante scalate del San Fermo”. L’idea è giunta dal sindaco di Como, Alessandro Rapinese, a Villa Olmo alla presentazione della partenza della gara ciclistica. Una boutade, forse, ma il primo cittadino ha voluto mandare l’ennesimo segnale di apertura verso i grandi eventi, a poche ore dalla conclusione del Rally Villa d’Este Aci Como e a pochi giorni dalla manifestazione curata da Rcs Sport. La “classica delle foglie morte” è in programma sabato 7 ottobre, con il via da piazza Duomo e arrivo a Bergamo.
Il giorno dopo è il calendario la “Gran Fondo il Lombardia”, con il via e il traguardo a Cantù e percorso con Colle del Ghisallo e Colma di Sormano (con il terribile Muro, per chi lo vorrà affrontare). In rappresentanza di Rcs era presente il direttore della corsa Stefano Allocchio, che ha mostrato di apprezzare l’idea di chiudere la corsa con tre giri in città.
Nell’occasione è stato ricordato anche il cambiamento di tragitto in centro storico, dovuto alla chiusura di Porta Torre. Dopo la partenza da piazza Duomo la carovana girerà a sinistra prima di di Palazzo Cernezzi e percorrerà via Sauro, in direzione Cantù. Cantù. Si scala il Ghisallo come prima asperità, ma dal versante Asso per scendere su Bellagio e raggiungere Lecco lungo la riva del Lago di Como.
Entrati in provincia di Bergamo, inizia la serie di asperità che porta all’arrivo caratterizzata da un continuo succedersi di salite e discese quasi senza tratti pianeggianti tra una e l’altra. Si scala per prima la Roncola (Valico di Valpiana, pendenze fino al 17%). Seguono le salite di Berbenno, Dossena, Zambla Alta e Passo di Ganda che portano il dislivello complessivo sopra i 4400 metri. Da Ganda si arriva a Selvino dove inizia la classica lunga discesa ritmata da 19 tornanti. Ci sono quindi 9 chilometri di avvicinamento a Bergamo (gli unici pianeggianti di tutto il finale) e il classico passaggio della Città Alta fino all’arrivo.
Al via grandi nomi del pedale come Tadej Pogacar, vincitore delle ultime due edizioni, Primoz Roglic, trionfatore del Giro d’Italia, Remco Evenepoel e, per l’ultima volta in carriera, Thibaut Pinot (primo sul Lario nel 2018). Annunciata, questa mattina in conferenza stampa, anche l’iscrizione del britannico Simon Yates.