(ANSA) – ROMA, 26 SET – Con la morte di Giorgio Napolitano "si chiude anche un capitolo tormentato e complesso di questa storia: dopo Berlusconi, Napolitano, a tre mesi uno dall’altro. Mi piace immaginare che incontrandosi lassù possano dirsi quello che non si dissero quaggiù e, placata ogni polemica, possano chiarirsi e ritrovarsi nella luce". Lo ha detto Gianni Letta, intervenendo al funerale del presidente emerito della Repubblica in Aula alla Camera e aggiungendo l’auspicio che "di fronte a un lutto che definirei repubblicano non ci siano divisioni di sorta". Nell’emiciclo poco prima anche il ricoro di Anna Finocchiaro: "Giorgio Napolitano si iscrive al Pci nel dicembre del ’45 e spiegherà di averlo fatto ‘per impulso morale, piuttosto che per motivazioni ideologiche’, che erano ancora confuse e imprecise e sulla scorta di due ragioni: il Pci è il partito che più ha combattuto il fascismo; il Pci si mescola al popolo. Proprio così dice. Due ragioni piane e profonde". L’attuale presidente della Fondazione Italiadecide racconta ancora dei "tempestosi scambi di opinioni (io che, più che le tesissime telefonate, temevo le sue lettere, con scrittura tanto più puntuta e obliqua quanto più era arrabbiato con me)" e commossa ha aggiunto: "Posso dire in piena coscienza alla sua famiglia, ai tanti che come me l’hanno profondamente rispettato e amato, ai suoi avversari che, anche con gli errori che sono dell’umano, il presidente Napolitano ha speso la sua vita per l’Italia, e a essa appartiene la sua memoria". Infine il saluto del commissario europeo per gli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni: "Salutiamo un grande riformista, per lui l’Europa è sempre stata la via maestra, questa via, la tua via, cercheremo di seguirla sempre". (ANSA).