(ANSA) – TRIESTE, 20 SET – "Nonostante l’ordinanza di scarcerazione emessa dal Gip del Tribunale di Trieste Marco Casavecchia, notificata alla difesa l’8 settembre essendo scaduti i termini massimi di custodia cautelare, ad oggi mi trovo ancora ristretto presso il carcere in stato di custodia cautelare". Così il narcotrafficante colombiano Angel Quiroz Martinez, scrive in un esposto al ministro della Giustizia italiano presentato oggi dai suoi legali. Nonostante le rassicurazioni, le "Autorità colombiane hanno riscontrato di non avere notizia" del provvedimento emesso dal Gip". E’ la paradossale situazione creatasi tra Colombia e Italia a un anno dalla operazione della Dda del Fvg che portò al sequestro di 4,3 tonn di cocaina e a 38 arresti, di cui il più importante è proprio Quiroz. Dopo un anno di detenzione, alla scadenza dei termini della custodia cautelare previsti dalla legge, e dopo vane richieste di estradizione alle autorità giudiziarie colombiane da parte della Procura di Trieste, è stata disposta la scarcerazione. Il Gip Casavecchia, su richiesta della stessa Procura di Trieste, il 4 Settembre scorso ha emesso l’atto di scarcerazione, notificandolo alla difesa 4 giorni dopo. A distanza di oltre dieci giorni, però, Quiroz sarebbe ancora detenuto, in Colombia. I suoi legali, Federica Tartara e Alessandro Tirelli, nell’esposto sostengono che nessuna comunicazione in tal senso sarebbe giunta dall’Italia alle autorità colombiane. "A mio modo di vedere il trattato di estradizione con la Colombia andrebbe ‘sospeso’ e ridiscusso, così non può funzionare e genera violazioni palesi dei più elementari diritti dell’uomo", commenta l’avv. Alexandro Maria Tirelli, direttore Alta Scuola di Estradizione delle Camere Penali Internazionali. (ANSA).