(ANSA) – LONDRA, 20 SET – Monta la polemica nel Regno Unito per l’intenzione attribuita al governo di Rishi Sunak da un’anticipazione della Bbc – e di fatto confermata dal primo ministro Tory – di annacquare la tabella di marcia intermedia indicata finora verso gli impegni di arrivare all’obiettivo emissioni zero di CO2 entro il 2050 presi in sede internazionale in risposta agli allarmi sui cambiamenti climatici. Il premier ha in programma un discorso in settimana, forse già oggi, per definire i preventivati cambiamenti di strategia: incluso, a quanto emerso finora, un rinvio del bando definitivo della produzione e vendita nel Regno dei veicoli con motori a benzina o diesel dalla scadenza del 2030, fissata sotto la leadership di Boris Johnson a margine della CoP26 di Glasgow sul clima del 2021, fino al 2035. Intanto, in una dichiarazione scritta indirizzata alla Bbc di fronte al proliferare delle indiscrezioni, Sunak ha confermato di voler intervenire sul dossier dinanzi a uno scenario economico mutato a livello globale e nazionale, a beneficio (a suo dire) d’imprese e cittadini. Mantenendo l’impegno finale a raggiungere l’obiettivo emissioni zero "nel 2050", ma – come ha scritto – in modo più proporzionato" e diversamente graduato. Parole subito criticate non solo dall’opposizione laburista o da esponenti della maggioranza Tory più sensibili alle politiche verdi come Alok Sharma, ex ministro del governo Johnson e già presidente della CoP26, ma dalla stessa organizzazione dei produttori di auto britannici, dubbiosi su ripensamenti o retromarce in grado di creare incertezza. Mentre Ford Uk, per bocca della sua presidente, Lisa Brankin, ha rincarato la dose: "Il nostro business – ha tagliato corto Brankin commentando pubblicamente le intenzioni accreditate a Sunak – ha bisogno di 3 cose dal governo del Regno Unito, ambizione, impegno, coerenza. E un rilassamento della scadenza del 2030 le minerebbe tutte e 3". (ANSA).