(ANSA) – ROMA, 20 SET – La permanenza nel Cpr del migrante da espellere può essere prorogata fino a 18 mesi se, "nonostante sia stato compiuto ogni ragionevole sforzo, l’operazione di allontanamento sia durata più a lungo a causa della mancata cooperazione da parte dello straniero o dei ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione dai Paesi terzi". E’ quanto prevede il testo del decreto sud – pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale – che contiene due articoli con le novità introdotte sui Centri di permanenza per il rimpatrio. I Cpr, prevede inoltre il dl, entrano a far parte delle "opere destinate alla difesa nazionale a fini determinati", al pari – ad esempio – di aeroporti, basi missilistiche, depositi munizioni, caserme, basi navali. Per realizzarli la Difesa (se ne occuperà il genio militare) potrà adottare le procedure "in caso di somma urgenza e di protezione civile", previste dal nuovo Codice degli appalti. Al ministero è assegnato un fondo di 20 milioni di euro per il Piano straordinario di individuazione delle aree. (ANSA).