(ANSA) – BERGAMO, 06 SET – Resterà in carcere – anche se per il momento si trova ricoverato in stato di arresto all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – Paolo Corna, il pensionato di 77 anni che domenica pomeriggio ha accoltellato a morte il figlio Gianbattista Corna, 54 anni, nella loro casa di Bottanuco (Bergamo). Lo ha deciso il gip Federica Gaudino, che oggi ha interrogato l’uomo per l’appunto in ospedale: ha negato i domiciliari, chiesti dall’avvocato Barbara Bruni. Il giudice, convalidando l’arresto, ha invece accolto la richiesta del pm Letizia Aloisio e confermato il carcere perché il contesto familiare era problematico e, dopo questa vicenda, Corna "è ulteriormente sconvolto": potrebbero, scrive il gip, nascere liti o discussioni sull’accaduto, nelle quali "l’indagato potrebbe reagire con la medesima violenza della quale s’è mostrato capace". Inoltre, ai domiciliari Corna potrebbe influenzare le versioni dei familiari. Il pensionato ha risposto alle domande del giudice, spiegando di aver impugnato il coltello per spaventare il figlio, da decenni con problemi di tossicodipendenza. Proprio per questo Gianbattista consegnava tutti i mesi lo stipendio di operaio (1.400 euro) ai genitori, che man mano gli consegnavano delle piccole somme. La richiesta di ulteriori 20 euro dopo avergli consegnato già in mattinata la stessa somma per andare al bar, domenica, ha fatto scattare la lite, durante la quale il cinquantaquattrenne ha spintonato la madre. "Dopo che aveva aggredito mia moglie, non ci ho più visto", ha confessato Paolo Corna al gip. Gianbattista si era rifugiato nella sua stanza, ma è stato raggiunto dal genitore che lo ha accoltellato a morte con tre fendenti. L’autopsia è stata fissata per venerdì. (ANSA).