(ANSA) – QUITO, 25 AGO – Il governo dell’Ecuador ha chiarito che rispetterà il risultato del referendum sulle trivellazioni petrolifere in Amazzonia, smentendo così le recenti dichiarazioni del ministro dell’Energia, Fernando Santos, che aveva messo in dubbio lo stop alle estrazioni nella zona di Yasuni, approvato dalla maggioranza degli elettori ecuadoriani. Santos aveva invocato l’articolo 57 comma 7 della Costituzione, sostendo che nella provincia di Orellana, dove si trova il campo petrolifero, il ‘sì’ ha vinto il 20 agosto su scala nazionale, ma gli elettori della provincia, direttamente interessati al problema, avevano votato per il proseguimento delle perforazioni. Ora in un comunicato pubblicato dal quotidiano El Universo, il segretariato generale della Comunicazione della Presidenza (Segcom) ha fatto chiarezza sul tema sostenendo che il governo si atterrà alla decisione della maggioranza della popolazione, che si è pronunciata contro le trivellazioni e a favore della conservazione del petrolio nel sottosuolo di Yasuní. La Segcom ha sottolineato che il parere della Corte costituzionale che ha dato il via libera alla consultazione popolare prevede che, in caso di vittoria del ‘sì’ vi sarà un "ritiro progressivo e ordinato di tutte le attività legate al estrazione del greggio in un termine non superiore ad un anno dalla comunicazione dei risultati ufficiali". Secondo i risultati ufficiali, a livello nazionale il ‘sì’ ha vinto con il 58,96% (5.558.733 voti), mentre il ‘no’ ha raccolto il 41,04% dei suffragi (3.868.862). Nella provincia implicata di Orellana aveva prevalso invece il ‘no’ ottenendo il 57,99% (59.364 voti), menre il ‘sì’ si era fermato al 42,01% (43.013 voti). (ANSA).