Dopo l’ennesima tragedia nelle acque antistanti il Tempio Voltiano, anche i privati cittadini si attivano per cercare di sensibilizzare sul tema tutti coloro che cercano incautamente refrigerio nelle acque del lago.
I cartelli affissi dai cittadini
Sono così comparsi cartelli multi lingue scritti al computer, stampati su fogli A4, messi in buste trasparenti e affissi in posizioni quanto più visibili possibile che riportano il numero delle vittime degli ultimi mesi e lo stato di inquinamento delle acque. A conclusione del messaggio la domanda, scritta volutamente in rosso così da essere evidente, “cos’altro vi serve per capire che qui non si deve fare il bagno?”.
Il messaggio è chiaro, i comaschi non restano più fermi davanti a queste tragedie!
Ma verranno ascoltati?
Aumentano i controlli, ma i tuffi continuano
Nonostante i cartelli di divieto di balneazione e l’inquinamento dal punto di vista microbiologico e degli inquinanti delle acque antistanti il Tempio Voltiano dovuto alla vicinanza della foce del Cosia, aspetto più volte sottolineato dalle analisi della Goletta dei Laghi, anche questa mattina, sulla spiaggetta creatasi a causa del basso livello delle acque del lago, c’erano decine e decine di bagnanti.
Non mancano i frequenti passaggi delle forze dell’ordine per impedire comportamenti vietati e per spiegare la pericolosità del lago in quella zona. Ma appena si spostano ecco che si torna a nuotare. Proprio per disincentivare e nel caso sanzionare questi comportamenti sono stati incrementati i controlli nell’area, in accordo con tutte le forze dell’ordine.