Tempio Voltiano, nuova tragedia. E’ morto durante la notte in ospedale Yassa Ayed Agaiby Kamel. Venti anni di origine egiziana è scomparso sott’acqua nella giornata di ieri pomeriggio mentre faceva il bagno a pochi metri dalla riva, davanti alla lingua di sabbia emersa per il livello del lago basso nella zona del Tempio Voltiano a Como.
E’ stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco dopo mezz’ora, a quattro metri di profondità. Subito trasportato all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della battaglia in condizioni disperate e sottoposto al trattamento Ecmo, la circolazione extracorporea. Durante la notte però il giovane è deceduto.
Il 20enne, secondo le prime informazioni risiedeva a Milano e ieri era arrivato a Como con alcuni amici, in gran parte connazionali per trascorrere la giornata al lago. I giovani si sono sistemati sulla spiaggia davanti al Tempio Voltiano, affollata quotidianamente da decine di persone. Il divieto di balneazione e i ripetuti avvisi per ricordare la pericolosità dei tuffi nel lago in quel tratto, come è ormai noto non bastano a fermare tuffi e nuotate.
Poco prima delle 14, il 20enne è entrato nel lago. Era a pochi passi dalla riva. Probabilmente, senza rendersi conto è finito in un punto in cui il fondale diventava più profondo ed è scomparso sott’acqua. Alcuni presenti che si sono resi conto che il giovane non è riemerso hanno dato l’allarme.
I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno individuato il giovane a circa 4 metri di profondità, a poca distanza dalla riva. Il 20enne è stato recuperato e affidato al personale del 118.
Pochi giorni prima un’altra, l’ennesima tragedia, nelle acque del lago davanti al tempio Voltiano. Il 13 agosto scorso, nello stesso punto è annegato un 20enne sempre egiziano, che era arrivato sul lago in compagnia di amici ed è morto dopo un tuffo. Poche ore prima un trentaduenne di Carugo aveva perso la vita a Oliveto Lario, nel Lecchese. A Bellagio pochi giorni prima il lago era stato fatale a un turista francese. Tra le vittime sul ramo lecchese, in questa estate funestata dalle tragedie nelle acque del Lario, anche una bambina di soli 11 anni.
Troppi morti nel lago. Bisogna prendere delle decisioni radicali. La poliziA NON è IN GRADO di prevenire tutto questo. Ogni comune dovrebbe organizzare dei gruppi di volontari (come fatto per i percorsi a piedi degli scolari sorvegliati da anziani). Solo su alcune spiagge ritenute sicure, dovrebbe esserci un bagnino abilitato munito della necessaria attrezzatura per soccorrere bagnanti in difficoltà.