(ANSA) – MILANO, 22 AGO – E’ datato 2 agosto, ossia tre giorni prima della morte, il testamento di Luca Ruffino, il manager che si è ucciso il 5 agosto a Milano, sparandosi nella sua abitazione. Era presidente di Sif Italia e lo scorso ottobre era diventato presidente e maggiore azionista di Visibilia Editore, dopo aver rilevato le quote di Daniela Santanchè, ministra del Turismo, e del compagno Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena. Il testamento olografo, come anticipato da La Repubblica on line e confermato da fonti qualificate, è stato depositato ieri, come prevedono i passaggi delle esecuzioni testamentarie, e stabilisce una ripartizione dei beni patrimoniali tra i familiari del manager, tra cui i figli e una nipote, e l’ex moglie e la compagna. Nel testamento, da quanto si è saputo, non c’è alcun riferimento alle ragioni del gesto compiuto da Ruffino. Motivi su cui stanno indagando, con un fascicolo aperto per istigazione al suicidio, la Procura e la Squadra mobile di Milano. Domani, intanto, sarà effettuata la copia forense per iniziare le analisi sui dispositivi elettronici, tra cui il telefono, del manager. Dai primi esiti dell’autopsia era emerso che il presidente di Visibilia non era affetto da gravi malattie e, dunque, le indagini, che stanno vagliando anche il capitolo delle movimentazioni finanziarie, con accertamenti affidati alla Gdf, puntano a fare chiarezza, per quanto possibile, sulle ragioni del suicidio. Ruffino in uno dei sei bigliettini scritti a mano aveva parlato di "tensioni e sofferenze" accumulate negli ultimi anni "che hanno saturato i miei spazi". Decisiva, quindi, sarà l’analisi dei dispositivi per verificare se da qualche comunicazione o scambio di messaggi possano emergere elementi utili. Sif Italia, tra il 9 e il 14 giugno scorso, aveva acquistato oltre un milione e 700 mila azioni di Visibilia editore per poco più di 300mila euro. (ANSA).