(ANSA) – NUORO, 22 AGO – C’è la mano dell’uomo anche dietro l’incendio che ieri ha devastato le campagne di Sorgono, cancellando 150 ettari di bosco di sughera e macchia mediterranea, un patrimonio di alberi secolari andato in fumo nel centro Sardegna. Il personale del Corpo forestale di Nuoro con la collaborazione dei colleghi del Nucleo ispettivo di Cagliari, hanno individuato un punto di innesco da cui sono partite le fiamme. Il fuoco si è poi propagato velocemente a causa delle alte temperature e del vento: per spegnere l’incendio, diventato gigantesco, è stato necessario l’intervento di quattro elicotteri della flotta regionale, tra cui il Super Puma, die cinque Canadair, uno dei quali bloccato a terra per un’avaria. Le operazioni di bonifica sono state ultimate questa mattina con altri lanci di bombe d’acqua sugli ultimi focolai. Contemporaneamente sono iniziati gli accertamenti del Corpo forestale che hanno portato all’individuazione del primo innesco. La Sardegna si conferma quindi una terra di incendiari: c’è l’uomo infatti dietro i roghi più impegnativi di questa stagione: da Posada, sulla costa nord orientale, a Costa Rei, nel sud Sardegna, fino all’aera umida di Molentagius nel comune di Quartu Sant’Elena, nella città metropolitana di Cagliari. "Quest’anno – conferma all’ANSA il comandante del Corpo forestale regionale Fabio Migliorati – abbiamo raddoppiato rispetto al passato l’attività investigativa. Oggi, proprio per intensificare le verifiche e trovare spunti utili alle indagini, abbiamo inviato a Sorgono da Cagliari il Nucleo ispettivo. I risultati della nostra attività arriveranno presto". Nel frattempo, continua a rimanere alto il rischio di incendi in gran parte della Sardegna, complice la tempesta di caldo con punte di 38 gradi a Cagliari e hinterland. La protezione civile regionale ha emesso un bollettino di allerta con codice arancione. (ANSA).