Tutto esaurito sul Lago di Como per il ponte e la settimana di Ferragosto. I turisti stranieri affollano il capoluogo e le più belle località affacciate sul Lago, riempiendo le case vacanza e gli hotel, soprattutto quelli di lusso. La fotografia viene scattata dal presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Como, Luca Leoni. “Si registra un’occupazione che arriva al 100 per cento nelle strutture del capoluogo e del Centro Lago – dice Leoni – A Bellagio, ad esempio, per Ferragosto non c’è neanche una camera libera. Anche in Alto Lago sta andando bene. Si deve lavorare per una migliore promozione in Brianza e in Valle Intelvi, dove comunque si registrano buone presenze. Queste settimane sono il proseguimento di quella che è stata la stagione fino ad ora”.
Il Lario tiene, nonostante il caroprezzi, grazie alla presenza di turisti provenienti dall’estero, che trascorrono sul Lago in media tre giorni. “Federalberghi ha annunciato in questi giorni un calo fino al 7 per cento delle presenze al mare – dice Leoni – mentre il Lago di Como, assieme a Capri e ad alcune città d’arte, è tra le località preferite. Abbiamo un’esplosione di francesi, tedeschi, olandesi e belgi e una buona presenza di americani. Gli italiani rappresentano soltanto un 2/3 per cento dall’inizio della stagione ad oggi, hanno più difficoltà a venire sul Lago, sia per i prezzi elevati sia perché non trovano posto. Gli stranieri prenotano con largo anticipo, già dalla primavera”. Rispetto al 2022 i costi degli hotel hanno subito un rincaro di circa il 10 per cento. “Gli aumenti sono giustificati se si migliora la qualità delle strutture – spiega il presidente degli albergatori comaschi – Il lusso è molto ambito dai turisti, che scelgono spesso hotel a 5 stelle con prezzi molto elevati ma che offrono servizi, piscine, centri benessere, giardini, zone relax”.
I laghi lombardi, quello di Como in primis, sono definiti anche dall’assessore regionale al Turismo, Barbara Mazzali “le superstar della stagione, con un ‘sold out’ registrato ormai da Pasqua”.
Per il 2025 si punta a una destagionalizzazione. “C’è chi per il prossimo inverno ha previsto nuovi interventi strutturali – conclude Leoni – L’obiettivo è arrivare tra due anni a un’apertura degli alberghi per un periodo più ampio, in modo da distribuire il turismo in diversi periodo dell’anno. Serve però il coordinamento con le ville e la Navigazione per poter offrire ai visitatori i servizi adeguati”.