(ANSA) – RIMINI, 06 AGO – L’onda arcobaleno ha investito il Lungomare di Rimini. Alle 18,20, dopo un rapido acquazzone estivo, è partito il Summer Pride per i diritti della comunità Lgbtq. "Siamo in 15.000, eguagliato il numero della scorsa edizione", affermano gli organizzatori. Almeno 10.000 partecipanti si sono radunati in piazzale Benedetto Croce per la partenza del corteo che sfila sul nuovo ‘waterfront’, il cosiddetto ‘Parco del Mare’. Lungo il tragitto molti curiosi si sono uniti alla manifestazione colorata. Tra gli striscioni, le scritte ‘L’amore ha infinite ricette’, ‘Tranquillə sono queer non fascista’, "Trans lives matter’ e quello di un genitore, ‘Mio figlio è uguale al tuo’. Tema del raduno riminese, ”We are family’ "Il Governo di destra decide di cancellare i diritti acquisiti in anni di battaglie, noi invece diciamo che le persone possano vivere libere e possano scegliere di avere figli e di vedere riconosciuto i diritti di quelli figli. Il resto universale riconosciuto da questo Governo di destra rispetto ai figli nati tramite gpa crediamo sia di una violenza inaudita. Ci opporremo con tutte le nostre forze", ha detto a margine del corteo Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. "Queste manifestazioni pacifiche e colorate sono anche una forma di resistenza verso un Governo che ha sempre più il volto crudele della discriminazione come la Polonia e l’Ungheria di Orban, che usa le discriminazioni delle minoranze per ottenere un bieco dividendo elettorale quando invece in democrazia si dovrebbe partire proprio dalla tutela delle minoranze. Però la società non è dalla loro parte, è dalla nostra parte. Per cui questa forma di resistenza è per dire che non ci arrenderemo e che lavoreremo per un futuro migliore per l’Italia", ha scandito Alessandro Zan, responsabile diritti nella segreteria del Pd. "E’ importante manifestare per l’uguaglianza e per ribadire i diritti di tutti, a poter vivere la propria vita qualunque vita si voglia vivere, senza discriminazioni", ha detto l’ex capitano reggente di San Marino, Paolo Rondelli il primo capo di Stato dichiaratamente gay. (ANSA).