(ANSA) – PECHINO, 05 AGO – Un cittadino sudcoreano è stato giustiziato in Cina per traffico di droga, un verdetto raro nel Paese asiatico per un titolare di passaporto straniero e che potrebbe alimentare le tensioni tra Pechino e Seul. L’imputato, che la Cina presenta come ‘Jiang’ e la cui traslitterazione coreana potrebbe essere ‘Kang’, è stato giustiziato ieri mattina dopo l’annuncio del verdetto da parte della Corte intermedia del popolo di Canton, ha detto il ministero degli Esteri cinese. "Il diritto penale cinese stabilisce che la pena di morte può essere applicata per reati di droga estremamente gravi", ha affermato il dicastero. "Quando gli imputati di nazionalità straniera commettono un crimine sul territorio cinese, la legge cinese si applica allo stesso modo", ha aggiunto. L’individuo è stato arrestato in Cina nel 2014 in possesso di cinque chili di metanfetamine, secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Condannato a morte per la prima volta nel 2019, la sentenza è stata confermata nel 2020, ha affermato l’agenzia. Il governo sudcoreano ha espresso il suo "rammarico" dopo l’esecuzione del suo cittadino. Il numero di persone giustiziate ogni anno in Cina è un segreto di Stato, ma è raro che vengano condannati cittadini stranieri alla pena di morte. L’esecuzione più recente di un titolare di passaporto occidentale è quella di Akmal Shaikh, un britannico giustiziato nel 2009 per traffico di eroina, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Come molti paesi asiatici tra cui Singapore, la Cina ha leggi sulla droga particolarmente severe. (ANSA).