Frontalieri ancora in aumento in Canton Ticino. Alla fine del secondo trimestre del 2023 i lavoratori che ogni giorno varcano il confine sono saliti a 79.181. L’1,4% in più rispetto al trimestre precedente e il 3,5% in più in confronto allo stesso trimestre dell’anno precedente. E’ quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Ufficio Federale di Statistica che riguarda appunto i mesi di aprile, maggio e giugno. Moltissimi provengono dalla provincia di Como. In tutta la Svizzera i frontalieri italiani sono ora 91.724 – la stragrande maggioranza – si concentra appunto in Ticino. (Qui il monitoraggio del primo trimestre).
I principali paesi di provenienza dei frontalieri in terra rossocrociata sono, oltre all‘Italia, Austria, Francia e Germania. In totale in tutta la Confederazione si parla di 390.878 lavoratori stranieri che ogni giorno varcano il confine. Più uomini che donne. Il 5,7% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Un dato in costante crescita nell’ultimo quinquennio. Passando dai 320mila del 2018 ai 391mila attuali. La maggior parte dei frontalieri lavora nel settore terziario, quindi nel commercio e nei servizi dove si registra l’incremento del 6,8% in dodici mesi, segue subito dopo il settore dell’industria e delle costruzioni. Solo una parte minoritaria, è impiegata nell’agricoltura e nell’allevamento.
Si attende ora il prossimo monitoraggio, che riguarda dunque il terzo trimestre dell’anno, con le disposizioni del nuovo accordo fiscale. La data del 17 luglio rappresenta, infatti, uno spartiacque tra “vecchi” e “nuovi” frontalieri. Sono considerati nuovi coloro che entrano nel mercato del lavoro oltreconfine dopo il 17 luglio 2023. Le nuove disposizioni saranno applicabili a partire dal 1° gennaio 2024.