(ANSA) – ROMA, 29 LUG – La Funzione pubblica Cgil lancia l’allarme sulla carenza di assistenti sociali nella gestione delle sospensioni del reddito di cittadinanza. "Il governo ha deciso – scrive il sindacato in una nota – di lasciare senza reddito 160mila famiglie e di scaricare gli effetti di questa scelta sul personale, in particolare sui servizi già molto in difficoltà, degli enti locali. Si tratta di un atto profondamente sbagliato. Soprattutto nel Meridione si rischia letteralmente l’esplosione di una bomba sociale. Gli assistenti sociali che mancano, secondo una nostra elaborazione, sono almeno 15.000, sui 30mila totali che sarebbero necessari". Da oggi al 2030 il personale complessivo dei servizi sociali diminuirà di 10.000 unità , compresi amministrativi, psicologi, educatori e altre figure spiega il sindacato. Intanto è tensione alta in Campania. Dopo la sospensione del reddito di cittadinanza da agosto a circa 160mila famiglie, gli assistenti sociali della regione – dove i percettori cui è stato tagliato il sussidio sono quasi 37mila – temono ripercussioni ed anche di essere aggrediti. Per questo hanno già scritto, tra gli altri, al governatore Vincenzo De Luca e ai cinque prefetti della Regione per essere tutelati. L’sms col quale si informa l’interessato della sospensione del reddito, rimanda infatti ad una "eventuale presa in carico dei servizi sociali", che ieri sono stati presi d’assalto in molti Comuni della Regione. (ANSA).