(ANSAmed) – TEL AVIV, 29 LUG – Decine di migliaia di persone hanno preso parte a Tel Aviv, per la trentesima settimana consecutiva ad una manifestazione contro la riforma giudiziaria intrapresa dal governo Netanyahu, la cui prima fase (la ‘limitazione della clausola di ragionevolezza’) è stata approvata alcuni giorni fa alla Knesset. Altre manifestazioni minori sono in corso, finora senza incidenti, anche in decine di altre località di Israele. In un intervento fra i dimostranti di Karkur (a nord di Tel Aviv) Eliad Shraga, leader del ‘Movimento per la qualità del potere’ (una Ong che lotta contro atti arbitrari dell’esecutivo), ha detto che dopo che il governo ha conseguito un primo successo alla Knesset "la battaglia passa adesso alla Corte Suprema". Il suo Movimento ha già sottoposto ai giudici una serie di ricorsi due dei quali hanno già ottenuto il sostegno dell’avvocato generale dello Stato Gali Baharav-Miara. "La sorte della democrazia israeliana è adesso nelle mani di quei giudici", ha affermato. A Tel Aviv un picchetto di protesta ha destato un’attenzione particolare. Organizzato all’ingresso della ‘Fortezza Zeev’, la sede centrale del Likud, ha incluso decine di persone che sventolavano bandiere del partito. Hanno affermato di riconoscersi nella ideologia storica del Likud e hanno accusato Benyamin Netanyahu di averla di fatto ripudiata con i suoi tentativi di sottoporre il potere giudiziario all’esecutivo. "Questa – hanno detto – non è più l’ideologia dei padri fondatori del Likud". (ANSAmed).