“Lavoro da anni concretamente per l’ospedale di Menaggio. Non è un voto su un ordine del giorno lo strumento per cambiare davvero le cose. E non è un voto dall’esito scontato a distinguere tra chi tiene veramente alla struttura e chi no”.
L’assessore regionale all’Università e ricerca Alessandro Fermi interviene dopo le polemiche nata dalla bocciatura ieri in consiglio regionale di un ordine del giorno presentato dall’esponente del Pd Angelo Orsenigo sullo stanziamento di fondi per l’ospedale di Menaggio. La maggioranza si è spaccata sul voto. “Mi ha sorpreso il fatto che Anna Dotti e Sergio Gaddi abbiano deciso, pur conoscendo l’inutilità di quel voto, di esprimere parere favorevole”, dice apertamente Fermi.
L’incontro il 4 agosto
’assessore fa riferimento al lavoro fatto per l’ospedale. “Qualche settimana fa ho promosso un incontro con la direzione generale e tutti i consiglieri di maggioranza, per presentare la situazione e costruire insieme un progetto di sviluppo dei servizi ospedalieri che verrà presentato ai sindaci il prossimo 4 agosto. – dice Fermi – In quell’incontro si era condivisa la necessità, in un momento così delicato, di fare squadra”. “Tutti siamo consapevoli dell’importanza dell’ospedale di Menaggio e tutti dovrebbero conoscere il quadro di difficoltà in cui versano i presidi periferici della nostra Regione rispetto al personale – prosegue l’esponente della giunta – L’impegno politico è quello, nonostante le difficoltà e i limiti, di lavorare per resistere in questa fase di criticità, sapendo che ci vorrà del tempo per riuscire ad invertire la rotta rispetto alle difficoltà di reclutamento del personale. Negli ultimi anni mi sono sempre attivato per garantirne il maggior numero di investimenti possibile, circa 7 milioni di euro, per il presidio. Questo testimonia la volontà, non nella forma, ma nella sostanza, di riconoscere l’indispensabilità di quel nosocomio e la ferma intenzione di mantenerlo”.
I sindacati
Sul futuro dell’ospedale di Menaggio intervengono anche Cgil, Cisl e Uil. In una nota congiunta, le organizzazioni sindacali chiedono “per i primi giorni di settembre l’attivazione di un tavolo con Ats, Asst e la rappresentanza dei sindaci del territorio, per confrontarsi sui tempi e gli strumenti per proseguire ad assicurare la risposta ai bisogni di salute del territorio”. Al confronto invitano anche gli operatori turistici. “Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva contrazione del servizio – denunciano – La crisi del nosocomio è un dato di rilievo concreto. L’ospedale Erba Renaldi deve tornare ad essere la risposta di salute ai bisogni del territorio”.