“Su un progetto così importante per la città, saremmo pronti a fare squadra e a lavorare al fianco dell’amministrazione. Peccato che quest’ultima tenti di coinvolgerci solo a cose fatte, senza condividere con noi la proposta”: è l’affondo del gruppo cittadino del Partito democratico sul progetto del Palaghiaccio federale presentato ieri dal sindaco Alessandro Rapinese in una lettera inviata ai rappresentanti delle istituzioni. Como e Varese si contendono la creazione del Centro federale degli sport del ghiaccio, per cui la Lombardia è destinataria di importanti fondi del Pnrr (25 milioni di euro).
Il progetto redatto da Palazzo Cernezzi prevede un’arena del ghiaccio con una capienza di circa 5mila spettatori, una pista olimpica, due piste da curling e una palazzina direzionale.
Il gruppo dem, composto da Tommaso Legnani, Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Eleonora Galli e Stefano Legnani, lamenta il mancato coinvolgimento delle minoranze in consiglio e dei cittadini.
“La città di Como vuole così fortemente questo progetto che è disposta, a propria cura e spese, a realizzare un autosilo di 8 piani per 1.600 posti auto – scrivono nella nota gli esponenti del Pd – e a demolire la piscina esistente per ricostruirla in altro luogo. Chi lo propone è la stessa persona che un anno fa diceva che l’avrebbe riaperta in tre-sei mesi. Tempi, costi e modalità di reperimento delle risorse necessarie non sono al momento noti. Ma la città di Como vuole così fortemente questo progetto – scrivono ancora ironicamente gli esponenti dem – che è anche disposta a rinunciare al palazzetto dello sport per il quale era già stato sviluppato un progetto ed erano stati ottenuti finanziamenti. Del resto è così banale dedicarsi a basket, pallavolo, ginnastica, atletica pesante, arti marziali, quando tutti potremo finalmente dedicarci al curling. Non crediamo che le risorse – concludono – vengano in questo modo utilizzate al meglio, soddisfacendo una reale esigenza, come scritto dal sindaco nella lettera inviata ieri”.