(ANSA) – ROMA, 23 LUG – Anton Cherepennikov, 40 anni, a capo della più grande azienda informatica russa, la Ics Holding, è stato trovato morto nel suo ufficio a Mosca, secondo i media russi. L’uomo d’affari era ritenuto vicino ai servizi di sicurezza russi. Cherepennikov è l’ultima figura di alto profilo dell’élite del Paese a morire in circostanze non ancora chiare. Secondo i media russi, il decesso è stato attribuito a un arresto cardiaco, ma un suo amico, Vasily Polonsky, ha dichiarato di non credere alla causa ufficiale della morte, come ha riferito il media in lingua russa Baza: "La causa esatta della morte dell’imprenditore sarà determinata in seguito", ha dichiarato l’agenzia. Secondo il quotidiano indipendente russo Novaya Gazeta, la Ics Holding è stata utilizzata dal Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) per la sorveglianza delle attività online dei cittadini, la società è stata beneficiaria di una legge, introdotta nel 2018, che ha rafforzato il controllo dei servizi di sicurezza russi sui cittadini. Questa legge ha permesso agli operatori di telecomunicazioni di conservare le registrazioni audio di tutte le chiamate e i messaggi di testo per sei mesi e il traffico internet per un mese. La Ics Holding è stata sottoposta a sanzioni internazionali in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Cherepennikov è stato a lungo socio dell’oligarca Alisher Usmanov, colpito anche lui da sanzioni internazionali per i suoi legami con il presidente russo Vladimir Putin. L’imprenditore faceva parte del consiglio di amministrazione di Usm e degli operatori di telefonia cellulare Megafon e Usm Telecom, che Usmanov controlla, ha scritto Novaya Gazeta. Nel giro di due giorni sono morte due figure legate al regime di Putin: due giorni fa il corpo di Igor Kudryakov, 63 anni, è stato scoperto nel suo appartamento situato nel quartiere Presnensky di Mosca. Kudryakov era un loligarca miliardario, ex funzionario governativo, e secondo alcune informazioni era malato di cancro. (ANSA).