(ANSA) – CAGLIARI, 21 LUG – Il Sud Sardegna è nella morsa del caldo da diversi giorni, con temperature sopra i 40 gradi, e già si contano ingenti danni alle colture. A preoccupare maggiormente, aziende e produttori, è il settore vitivinicolo che sta scontando gravi problemi in vista della prossima vendemmia. E’ l’allarme che lancia la Coldiretti. Tra le zone più colpite quelle del Campidano, Sarrabus, Gerrei, Trexenta e Marmilla. Gran caldo che non risparmia nemmeno l’ortofrutta con le pesche in grande sofferenza, così come sono a rischio angurie e meloni, senza dimenticare i pomodori e il resto degli ortaggi nei campi. Incognita carciofi, mentre sono quasi introvabili i cetrioli. "C’è grandissima sofferenza sui campi per colpa di queste ondate di calore che hanno messo a rischio tante colture e, di conseguenza, i guadagni di molte aziende agricole del Sud Sardegna – sottolineano presidente e direttore di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas e Luca Saba – nei prossimi giorni si avrà la conta dei danni ma già ora la fotografia dei campi è davvero preoccupante. Anche per questo chiediamo alla Regione un intervento per lo stato di calamità – concludono – già in queste settimane molti sindaci lo stanno dichiarando a livello locale, per una situazione in divenire e con grandissime incognite". Picchi di calore e temperature elevate per lungo tempo che non hanno risparmiato il comparto del vino con tutte le tipologie colpite tra Cannonau, Vermentino, Nuragus e non solo. "Siamo seriamente preoccupati per la condizione dei nostri vitigni e dell’uva – commenta Sandro Murgia esponente della Cantina di Dolianova – i nostri agronomi sono in campo questi giorni per capire e quantificare i danni, ma già sono evidenti i contraccolpi sull’uva messa in grave difficoltà dalle punte di calore che nella nostra zona hanno sfiorato i 50 gradi sul campo – aggiunge – quello che nelle ultime ore sembrava essersi salvato adesso è in forte sofferenza". Stesse difficoltà per l’ortofrutta ma problemi anche per il lavoro nei campi con la riduzione drastica degli orari di lavoro, che termino non oltre le 11 della mattina. (ANSA).