“Un patrimonio da valorizzare per non dimenticare il genio di Giuseppe Terragni”. E’ la scritta che si legge sullo striscione comparso all’esterno dell’Asilo Sant’Elia di Como nell’80esimo anniversario della morte del celebre architetto considerato il massimo esponente del razionalismo italiano, scomparso in città il 19 luglio del 1943.
Poche parole firmate dall’associazione culturale Novum Comum che racchiudono l’amarezza per un edificio da anni abbandonato. La scuola dell’infanzia infatti è chiusa dal 2019, i bambini frequentano un’altra struttura. Il cantiere era stato avviato e poi sospeso. Quindi si sono susseguiti annunci e contatti ma da tempo è tutto fermo. La soprintendenza e il Comune devono lavorare insieme dato il valore del monumento.
Un monumento che versa ormai nel degrado
L’amministrazione comunale nel Dup, il documento unico di programmazione 2023-2025, parla anche del gioiello architettonico del Terragni. L’obiettivo è la riqualificazione e l’adeguamento dell’edificio scolastico al fine di restituirlo alla funzione originaria. “Il raggiungimento dell’obiettivo – si legge – è strategico nell’ambito della riqualificazione degli immobili del circuito del razionalismo”. L’amministrazione – è stato ribadito durante l’ultimo consiglio comunale – punta a riaprirlo e sta lavorando in questa direzione. Intanto però i segni del tempo e della mancata manutenzione si vedono ogni giorno di più. Ruggine, vegetazione selvaggia, vecchi teli da cantiere ormai rotti, scritte dei writers, crepe. E poi in lontananza ancora i disegni dei bambini appesi alle finestre a ricordare quello che è stato e quello che ancora potrebbe essere.