(ANSA) – ROMA, 13 LUG – Perseguitare l’avvocato della controparte con telefonate, messaggi ed email minacciose, addirittura presentando un esposto al Consiglio dell’Ordine d’appartenenza della vittima, integra il reato di stalking. È la decisione del Gup di Roma, che ha condannato un uomo di 44 anni a 8 mesi di reclusione (con pena sospesa) applicando la misura di sicurezza della libertà vigilata per un anno. Non solo; pur ritenendo la capacità d’intendere dell’imputato grandemente scemata, non solo non sono state riconosciute le attenuanti generiche, ma l’uomo è stato condannato al risarcimento dei danni in favore di tutte le parti civili, ovvero l’avvocatessa, la sua cliente e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. A rendere nota e spiegare la vicenda è stato lo stesso Ordine forense capitolino. La vicenda riguardava una lite fra un uomo e la sua avvocatessa, che lo difendeva in questioni di natura finanziaria. "I dissapori – si legge in una nota – sono poi trascesi in atteggiamenti persecutori non solo nei confronti della professionista, ma anche della sorella, a sua volta avvocato, che l’aveva assistita nel presentare denuncia. Proprio quest’ultima è stata perse-guitata a lungo con telefonate mute, messaggi minacciosi e perfino con un delirante esposto anonimo fatto pervenire al Consiglio dell’Ordine della Capitale". Proprio il Coa di Roma, rappresentato dall’avvocato Giovanna Gallo, si è costituito in giudizio come parte civile. "Abbiamo voluto sostenere la collega non solo perché come Ordine forense romano prestiamo particolare attenzione alle questioni di genere – spiega il Presidente Paolo Nesta – ma anche a tutela e difesa della dignità dell’avvocato, che deve essere libero sempre di esercitare la professione senza condizionamenti di sorta. Per questo siamo molto soddisfatti della pronuncia del Gup, che ha riconosciuto in maniera limpida e cristallina il principio dell’indipendenza dell’avvocato. Ci auguriamo che la decisione rappresenti un monito per tanti che pongono in essere comportamenti non consoni nei confronti dei loro legali". (ANSA).