“Sono scappato perché non potevo stare in carcere per una rapina che non ho commesso”. Massimo Riella, 49 anni, per mesi al centro delle cronache nazionali per la sua evasione dal Bassone durante una visita al cimitero di Brenzio, in Altolago, oggi in tribunale a Como ha raccontato la sua verità. Ha parlato in aula, nel processo che lo vede sul banco degli imputati con l’accusa di aver rapinato una coppia di anziani di Consiglio di Rumo, il 9 ottobre del 2021.
Riella ha parlato davanti al collegio presieduto da Valeria Costi senza che gli fossero tolte le manette, alla luce proprio dei suoi comportamenti precedenti. Ancora una volta ha respinto le accuse di aver commesso la rapina, nonostante tra le prove ci sia il suo Dna sul coltello usato per minacciare le vittime. Difeso dal legale Roberta Minotti, Riella ha ripercorso quanto accaduto dal giorno della rapina all’arresto e poi all’evasione. Il processo proseguirà poi con altri testimoni della difesa.