(ANSA) – FIRENZE, 10 LUG – "Non smetterò mai di cercare mia figlia, voglio andare fino in fondo". Lo ha detto il babbo di Kata, Miguel Angel Romero Chicclo, stasera al corteo che evidenzia i 30 giorni dalla scomparsa della bambina di 5 anni a Firenze. Un centinaio di persone, soprattutto immigrati peruviani, ma anche alcuni fiorentini, hanno manifestato per chiedere di liberare e far tornare a casa Kataleya, la bimba di 5 anni scomparsa dall’ex hotel Astor di Firenze, il 10 giugno, un mese fa. Al corteo, partito da piazza Dallapiccola, hanno partecipato anche i genitori della bimba, anche la madre Kathrina Alvarez, coi rappresentanti dell’associazione Penelope. La mamma di Kata ha detto che "per noi è difficile, un mese è un’eternità per noi. Vorrei sentire la vicinanza della presidente Meloni sul nostro caso, perché finora non si è fatto sentire nessuno e sentiamo una grande indifferenza". "Non sto chiedendo niente – ha precisato – ma voglio solo l’aiuto per condividere le foto di mia figlia anche all’estero. In questo momento mi serve tutto l’aiuto possibile". Emanuela Zuccagnoli, presidente di Penelope Toscana ha detto che è "importante che la città di Firenze ci sia, perché prima di essere una bambina peruviana, Kata è una bambina. Bisogna impegnarsi per trovarla. Rinnoviamo l’appello a chi sa qualcosa di dirlo, anche in forma anonima, dobbiamo riportare a casa Kata". Arrivato di fronte all’hotel Astor, il corteo si è fermato brevemente e il parroco ha chiesto ai presenti di dire una preghiera. I manifestanti sfilando per le vie del quartiere di San Jacopino hanno mostrato uno striscione con la scritta ‘Piccola Kata – sempre con te, sempre per te: ovunque e comunque’. "Giù le mani dai bambini" è uno degli slogan ripetuti dai partecipanti insieme al perentorio "Liberate Kataleya". Il corteo è poi tornato in piazza Dallapiccola, da dove era partito, dove sono state accese alcune candeline posizionate a terra formando la figura di un cuore. (ANSA).