(ANSA) – SINGAPORE, 06 LUG – Aumenta il numero di società con sede a Singapore coinvolte nel flusso di rifornimenti alle forze armate del Myanmar. Fino ad ora 47 sono quelle nominate dal Relatore speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar. A queste ora se ne aggiungono altre 91. Il governo di Singapore non intende bloccare il commercio "legittimo con il Myanmar", che nel 2022 ammontava a 5,8 miliardi di dollari di Singapore (4,2 miliardi di dollari) in quanto ostacolerebbe ulteriormente lo sviluppo del paese e aggraverebbe la sofferenza della popolazione civile birmana. Secondo quanto afferma l’esperto delle Nazioni Unite Tom Andrews nel suo rapporto, presunte merci per un valore di 254 milioni di dollari sono state spedite da entità con sede a Singapore in un periodo di due anni con un ampio uso delle banche singaporeane da parte di coinvolgimento affermano che le banche di Singapore sono da parte di trafficanti di armi. Un portavoce del ministero degli affari esteri della città-stato ha affermato che Singapore non autorizza il trasferimento di articoli a duplice uso che sono stati valutati come potenziali applicazioni militari in Myanmar, dove esiste un serio rischio che possano essere utilizzati per infliggere violenza contro civili disarmati. Ha aggiunto inoltre che la maggior parte delle 47 entità inizialmente segnalate non dispone più di servizi commerciali con le banche di Singapore, le banche esamineranno i conti rimanenti e adotteranno le misure appropriate, compreso un controllo rafforzato, per garantire che le transazioni elaborate da queste entità non siano sospette. (ANSA).