(ANSA) – TRENTO, 03 LUG – "Nel solco di questa roccia tanto amata, nella stretta del candido ghiaccio avete lasciato la vita. A voi il nostro più caro ricordo e la nostra preghiera". Una targa, accanto alla statua in legno della Madonna dell’aiuto, ricorda la 11 vittime della slavina di fango, ghiaccio e sassi che un anno fa uccise 11 persone. A Passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, nell’anniversario del crollo del ghiacciaio, sono stati ricordati Filippo Bari, Liliana Bertoldi, Erica Campagnaro, Tommaso Carollo, Pavel Dana, Paolo Dani, Gianmarco Gallina, Davide Miotti, Martin Ouda, Manuela Piran e Nicolò Zavatta. C’erano i familiari, una folta rappresentanza dei soccorritori della Protezione civile e delle forze dell’ordine, i sopravvissuti e le autorità. Durante la celebrazione, solo per pochi istanti la foschia ha svelato la cicatrice sul ghiacciaio. "Andare in montagna, sfidare l’imponenza della regina delle Dolomiti, è un atto di libertà e di responsabilità. È anche per questo motivo che le montagne vanno lasciate aperte, così come è sempre stato. ha osservato il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti al termine della cerimonia, evidenziando come "chi governa e chi amministra deve tener conto dei cambiamenti mettendo tutto l’impegno possibile affinché quell’atto di libertà e di responsabilità individuale non porti a tragedie come quella che stiamo commemorando". "Come autorità locali abbiamo il compito di gestire un territorio e un ambiente unico e fragile: dobbiamo preservarlo e farlo progredire, nonostante non sia facile in un periodo di cambiamento sociale e ambientale. La strada che stanno affrontando familiari e amici delle persone che lassù hanno perso la vita, è ancora in salita. Siamo qui in tanti al vostro fianco, per affrontare questa strada insieme, come una cordata che sale la parete della Marmolada", ha detto il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard. (ANSA).