Bar e ristoranti, il Comune di Como proroga di sei mesi la scadenza delle concessioni per l’occupazione del suolo pubblico, ma solo agli operatori in regola con il pagamento del canone unico patrimoniale e della tassa rifiuti. Chiunque rispetti questi requisiti, ha la possibilità di ottenere il prolungamento fino alla fine dell’anno della concessione.
La procedura semplificata per utilizzare gli spazi pubblici risale al 2020 ed era stata messa a punto per sostenere il settore della ristorazione, in ginocchio per le chiusure per la pandemia. “La conferma della possibilità di usufruire degli spazi concessi con la procedura semplificata per l’esercizio dell’attività all’aperto può continuare ad essere un aiuto concreto ed un sostegno per i pubblici esercizi – si legge nella delibera della giunta del Comune di Como – per ridurre il consumo energetico e nel contempo disporre di maggiore spazio per la somministrazione”.
Per l’esecutivo di Palazzo Cernezzi, la proroga “può costituire un importante intervento per favorire la ripresa dell’economia locale”. I gestori di bar e ristoranti potranno continuare fino al 31 dicembre 2023 a utilizzare il suolo pubblico concesso in fase di emergenza”. Le concessioni, con il pagamento delle quote previste, saranno prorogate “su espressa richiesta degli interessati”.
La giunta di Palazzo Cernezzi mette però alcuni paletti. La proroga, precisa la delibera, “è subordinata al pagamento del Canone Unico Patrimoniale e al regolare pagamento della Tari sin dall’inizio dell’apertura dell’attività”. “Il Comune di Como – precisa l’atto della giunta – deve garantire che l’ampliamento dell’occupazione del suolo pubblico avvenga nel rispetto dei valori di decoro e di pulizia del territorio e dell’esposizione pubblicitaria e del relativo canone patrimoniale, oltre che all’assenza di debiti nei confronti del Comune di Como”.