Che il turismo in provincia di Como fosse cresciuto in modo esponenziale è evidente. E’ sufficiente recarsi in centro o nelle località del lago per notare le lunghe code anche solo per salire su un battello. A certificarlo, una volta di più, sono i numeri. Secondo le stime diffuse da Polis Lombardia e contenute nel rapporto “Risorsa lavoro e sviluppo sostenibile: le sfide dell’economia lariana” reso noto nell’ambito della 21esima Giornata dell’Economia, i turisti nel Comasco sono cresciuti lo scorso anno del 66,2% rispetto al 2021. L’incremento è stato di quasi 600mila visitatori (da poco più di 900mila a 1.500.000). Buone performance registrate dalle strutture alberghiere anche rispetto al 2014 (anno pre Expo) ma risultati in crescita vengono registrati anche nel settore extralberghiero.
I visitatori sono in maggioranza stranieri. In termini percentuali i mesi più gettonati sono luglio e agosto.
Infine il dato che riguarda l’ammontare delle spese dei turisti stranieri è interessante per una valutazione degli effetti economici generati sul territorio. I numeri più recenti – elaborati dalla banca d’Italia – sono riferiti al 2021, si parla di circa 630 milioni di euro. La variazione rispetto al 2020 (anno dell’esplosione della pandemia) a Como si segna una crescita del 65%, ma le cifre risultano ancora dimezzate rispetto al 2019.
L’esplosione di arrivi e presenze non combacia però con un adeguato miglioramento dei servizi, in particolare sul fronte dei trasporti. Tema al centro del dibattito tra gli addetti ai lavori ma anche tra i residenti.