Un pensionato comasco di 62 anni è stato ucciso in Moldavia nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno scorsi. In base ai primi accertamenti, l’uomo sarebbe stato strangolato. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta e delegato gli accertamenti ai carabinieri del Ros di Milano. Nei giorni scorsi, all’ospedale Sant’Anna è stata effettuata l’autopsia. I primi riscontri avrebbero confermato appunto la morte per strangolamento.
Franco Bernardo, 62 anni, ha vissuto a Como fino a poco tempo fa e prima della pensione lavorava in un hotel. Sposato e padre di un figlio, si era separato dalla moglie e da qualche tempo si era trasferito a Cerano Intelvi con la nuova compagna, una donna moldava. Proprio con la compagna era partito per Soroca, dove sembra vivesse la famiglia della donna.
Il primo giugno scorso, i familiari a Como hanno ricevuto una telefonata dalla Moldavia con la comunicazione della morte di Franco Bernardo. Durante la chiamata ci sarebbe stata anche una richiesta di 100mila euro per il rientro della salma.
I familiari del 62enne si sono rivolti al legale comasco Antonio Lamarucciola. “Il primo documento arrivato dalla Moldavia parlava di morte per asfissia meccanica – spiega il legale – I familiari hanno presentato un esposto e si sono mosse le autorità italiane. L’indagine è coordinata dalla procura di Roma. E’ stata informata la procura di Como. L’autopsia è stata fatta al Sant’Anna e dai primi accertamenti c’è la conferma della morte per strangolamento”. “Per quanto riguarda la richiesta di denaro – aggiunge – proveniva da una voce femminile non riconosciuta dai familiari, che non hanno pagato e si sono rivolti alle autorità competenti. Tutta la procedura è stata seguita dal consolato”.
L’indagine procede, mentre nella giornata di ieri nella chiesa di Tavernola familiari e amici hanno dato l’ultimo saluto a Franco Bernardo.