(ANSA) – TRIESTE, 19 GIU – Liliana Resinovich e l’amico con cui forse sarebbe andata a vivere, Claudio Sterpin, si incontravano anche a bordo di un furgone nelle disponibilità dell’uomo. E’ un nuovo particolare emerso sul caso della donna di 63 anni, scomparsa il 14 dicembre 2021 e il cui cadavere è stato ritrovato in un boschetto non lontano da casa il 5 gennaio successivo. Si tratta, come riporta Il Piccolo oggi, di un vecchio Volkswagen bianco. Tra i luoghi in cui i due si incontravano in segreto – oggetto di nuove verifiche dopo le disposizioni del Gip del Tribunale di Trieste Luigi Dainotti – ci sono una soffitta in via Slataper, una cantina in via Giulia, la sede dell’associazione atletica di via Pondares. Ma "anche il furgone era una nostra base – chiarisce Sterpin al Piccolo – talvolta Lilly e io ci incontravamo anche in quel Volkswagen in via Fianona. Oppure la prendevo con me a bordo e lei si sedeva nel sedile dietro per non farsi vedere. E andavamo in giro. Nella cantina e nella soffitta, invece, portavamo da bere. Era un modo per stare lontani dagli occhi degli altri". Dainotti ha chiesto alla Procura di verificare se le due chiavi rinvenute nel corso dell’indagine "siano compatibili" con le serrature di soffitta e cantina. "Ho rivelato l’esistenza di quei nostri luoghi di incontro perché – spiega Sterpin al quotidiano – qualcuno ha dubitato della mia relazione profonda con Liliana. Quindi ho portato le prove. Il furgone era mio, poi l’avevo venduto a mille euro alla società Atletica Trieste per metterlo a disposizione. Io lo usavo un paio di volte alla settimana e per vedermi con Liliana. Una volta ci si incontrava nel furgone, un’altra in via Pondares oppure in via Giulia o in via Slataper. Comunque nel 2021, in meno di cinque mesi, io e Lilly ci saremmo incontrati circa una dozzina di volte. Lei aveva le chiavi della cantina, della soffitta e anche della sede di via Pondares". (ANSA).