Dal classico copione del finto incidente dello specchietto all’assegno contraffatto per pagare un’auto messa in vendita online fino alla ricarica della carta poste pay. Truffe e tentativi di truffa nel mirino dei carabinieri della compagnia di Cantù, che hanno intensificato le attività di prevenzione e contrasto a un reato sempre più diffuso. Sette le persone denunciate per tre casi distinti, con un danno complessivo alle vittime di 66mila euro.
Truffa dello specchietto
Domenica scorsa, un 65enne che era alla guida della sua auto a Cantù, è stato fermato dal conducente di un’altra vettura. Il giovane ha simulato un urto con la macchina del 65enne e ha chiesto un risarcimento immediato di 400 euro indicando lo specchietto rotto.
Il 65enne si è reso conto di essere stato truffato e si è rivolto ai carabinieri. I militari dell’Arma hanno analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza e hanno identificato l’auto utilizzata per la truffa dello specchietto. Sono risaliti al presunto responsabile del raggiro, un 19enne già noto alle forze dell’ordine e riconosciuto dalla vittima. Il giovane è stato denunciato per truffa.
Truffa della vendita dell’auto
Identificato il presunto responsabile di una truffa da 60mila euro sulla vendita di un’auto. Una donna comasca di 53 anni ha messo in vendita la macchina aziendale tramite un portale online specializzato. E’ stata contattata da un uomo interessato all’acquisto, con il quale ha concordato il prezzo di 60mila euro. I due si sono incontrati in un’agenzia di pratiche auto per concludere la vendita. L’uomo si sarebbe presentato sotto falso nome, consegnando un assegno circolare che si è poi rivelato contraffatto. La donna truffata si è rivolta ai carabinieri di Cantù, che sono risaliti a un 50enne già accusato di precedenti reati analoghi. L’uomo è stato denunciato a piede libero.
Il raggiro per la ricarica della carta
I carabinieri di Mariano Comense hanno identificato e denunciato per truffa tre immigrati e due italiani tra i 25 e i 75 anni. Con l’inganno, avrebbero convinto una pensionata di 79 anni avvicinata tramite i social a ricaricare ripetutamente una carta poste pay, fino a un importo totale di 5.500 euro. Quando si è resa conto del raggiro, la donna si è rivolta alle forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini sfociate nella denuncia.