(ANSA) – PALERMO, 13 GIU – "Non dobbiamo abbassare la guardia perché la battaglia nei confronti della criminalità organizzata, di Cosa nostra visto che siamo qua in Sicilia, è ancora lunga". Lo ha detto il comandante generale dei carabinieri Teo Luzi intervenuto a Palermo in via Scobar alla cerimonia per il 40/o anniversario dell’eccidio di tre militari dell’Arma uccisi dalla mafia. Altre iniziative sono previste a Monreale, al gruppo Carabinieri e nel Duomo. "Siamo qua – ha sottolineato Luzi – per fare memoria dei nostri tre carabinieri trucidati nel 1983 capitano D’Aleo, l’appuntato Bommarito e l’appuntamento Morici. Tre eroi dell’arma contemporanea che andarono incontro a morte per certi aspetti anche in modo consapevole tenuto conto che c’era stato un quadro di riferimento molto violento nel territorio di Monreale dove facevano servizio. Abbiamo il dovere – ha aggiunto il comandante generale di Carabinieri – di ricordarli e dire ai familiari che non sono morti invano perché nel frattempo in questi 40 anni molte cose sono cambiate, c’è stato un movimento culturale importante soprattutto qui a Palermo, ma in tutta la Sicilia e in tante regioni italiane e questo per noi è l’elemento più qualificante". "La microcriminalità è un problema e si cerca di contenerla – h osservato il generale Luzi – è un problema nazionale, europeo e mondiale. Se prendiamo un Paese di riferimento come gli Stati Uniti, il tasso di microcriminalità non è certo migliore rispetto a quello italiano. Solo per darvi un’idea, in Italia ci sono meno di 300 omicidi all’anno. Londra ne registra più di 300, New York 500. È un tema sul quale siamo molto attenti e su cui le forze di polizia e di magistratura sono molto sensibili. Il nostro compito è quello di contenere questi comportamenti negativi a livello sociale. Ma – ha chiosato – non siamo salvatori di un’etica sociale dal momento che la criminalità è sempre esistita da quando c’è l’uomo". (ANSA).