Como. Un cancello davanti all’ex chiesa di San Francesco a Como. Il centrodestra si divide sulla proposta annunciata nei giorni scorsi dal sindaco della città Alessandro Rapinese: “Ho sempre detto politicamente che avrei voluto un cancello e siamo ancora interessati – aveva spiegato il primo cittadino a Etg+sindaco – Il cancello serve per mettere in protezione la zona, così come sono presenti altri cancelli in altre proprietà comunali o pubbliche in tutta la provincia”.
Immediate le reazioni politiche e del mondo del volontariato, contrarie al provvedimento. Diviso invece – come detto – il centrodestra cittadino. La Lega infatti plaude al provvedimento mentre è contrario il partito di Fratelli d’Italia.
“Oggi il Comune di Como ha deciso di attuare la mozione presentata dalla Lega nel 2020 – si legge in una nota diffusa dal segretario cittadino del Carroccio, Ivan Noseda – e riteniamo che il posizionamento di grate o cancelli in luoghi particolari della città possa concorrere a tutelare beni architettonici e spazi pubblici (come a Roma i portici della Galleria Alberto Sordi) o privati, per esempio i sagrati o le scalinate delle chiese a Milano, Roma e in molti altri comuni. È necessario scoraggiare i bivacchi – si legge ancora – soprattutto per non dover rivivere situazioni di estremo degrado e insicurezza ricorrendo poi a sgomberi forzati”.
“A nostro avviso si tratterebbe di un tentativo di “nascondere la polvere sotto al tappeto” – si legge nella nota del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia – chi utilizza, in maniera impropria, chiaramente, il porticato, dove andrà? Verosimilmente sotto ad un altro portico. Sicuramente è utile intervenire su quell’area – prosegue la nota – infatti spesso riceviamo solleciti in questo senso da parte di nostri concittadini, esasperati da una situazione che si protrae da troppo tempo, però va necessariamente trovata prima una soluzione per chi utilizza, ribadiamo, in maniera impropria, la zona. Riteniamo che la sola chiusura comporterebbe un semplice spostamento del problema da una parte all’altra della città. Prima di chiudere si dovrebbe pensare ad aprire, o meglio, a trovare un’alternativa, che sia la realizzazione di una vera area per la pratica dello skateboard o una soluzione per la gestione dei senza fissa dimora”.