(ANSA) – ROMA, 11 GIU – Il crollo della diga di Kakhovka ha quasi certamente "pesantemente compromesso" la principale fonte di acqua dolce della penisola di Crimea occupata, ovvero il Canale della Crimea del Nord (Ncc): lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. L’Ncc attinge l’acqua dal bacino di Kakhovka, da un ingresso più in alto rispetto al letto del serbatoio, spiega il rapporto pubblicato su Twitter. Al 9 giugno il livello dell’acqua nel bacino era probabilmente sceso al di sotto del livello dell’ingresso e l’acqua smetterà presto di fluire in Crimea, osservano gli esperti di Londra, sottolineando che questo ridurrà la disponibilità di acqua dolce nel sud della regione di Kherson e nel nord della Crimea. Tuttavia, prosegue il ministero, è probabile che le autorità russe soddisfino il fabbisogno idrico immediato della popolazione utilizzando serbatoi, razionando l’acqua, scavando nuovi pozzi e consegnando acqua in bottiglia dalla Russia. Allo stesso tempo, conclude il rapporto, le comunità sia sul lato russo sia su quello ucraino del fiume Dnipro inondato stanno affrontando una crisi igienico-sanitaria con un accesso limitato all’acqua pulita e un aumento del rischio di malattie trasmesse dall’acqua. (ANSA).