Como. Cancello davanti all’ex chiesa di San Francesco, dura replica del Pd che accusa il sindaco di “soluzione disumana e miope che colpisce i meno fortunati”.
In una nota i dem Tommaso Legnani, Segretario dell’Unione Territoriale di Como, e Andrée Cesareo, vicesegretario provinciale hanno dichiarato: “L’idea di mettere un cancello a chiusura dei portici dell’ex chiesa di San Francesco, oltre a essere già stata bocciata dai gruppi consiliari il 12 ottobre 2020, è l’ennesimo schiaffo alle persone meno fortunate della nostra città. Il sindaco parla di aumentare la sicurezza e dà la colpa ai vandali. Per quelli, però, le soluzioni alternative, come l’aumento dei controlli e della sorveglianza, non mancherebbero. Oltre che essere una soluzione disumana, è anche miope. Non risolve la questione, ma la sposta da un’altra parte – proseguono – proponiamo all’Amministrazione un incontro per cercare soluzioni strutturali, che contemplino azioni di reinserimento alla vita sociale e produttiva della nostra città”.
Contrari alla soluzione ipotizzata dal Comune anche l’associazione Como Accoglie: “La nostra sensazione è che ci sia una volontà precisa di non garantire alcun servizio, in modo da scoraggiare ulteriori arrivi in città. Riteniamo che si tratti di un tentativo drastico, disumano e fallito, in quanto Como è anche città di frontiera oltre che meta turistica ambita”.
“A Como mancano dormitori permanenti e centri diurni e le persone senza un tetto sopra la testa non scompariranno mettendo un cancello. Servono cambiamenti strutturali in tutto quello che è il sistema di servizi sociali e politiche abitative della città”, è il commento che arriva da Fabrizio Baggi, segretario regionale Rifondazione Comunista Lombardia.
È meglio che il PD pensi ad altro