Per qualcuno si chiude un ciclo, per altri è semplicemente un arrivederci a settembre. Per tutti, quello che si è appena chiuso, è stato un anno di ritorno alla normalità dopo la pandemia e la didattica a distanza. E’ suonata l’ultima campanella e tra una lacrima e un momento di festa è già tempo di primi bilanci.
Mentre è già scattato il conto alla rovescia per i quasi 3700 studenti comaschi che il 21 giugno saranno chiamati ad affrontare la prima prova dell’esame di maturità. Esame che torna alle origini dopo gli anni contrassegnati dal covid che hanno portato all’abolizione temporanea degli scritti. Ancora pochi giorni, dunque, e si tornerà – vocabolario sotto al braccio – a cimentarsi con il tema d’italiano e la la prova d’indirizzo, a seguire come sempre inizieranno gli orali.
Tra candidati interni ed esterni si parla di 3.689 alunni coinvolti in provincia, numeri che però saranno definitivi solo al termine degli scrutini. Ad esaminarli una 90ina di commissioni.
Bussetti: “Il mondo della scuola ha subìto un grande trauma ma ha saputo reagire”
“E’ sempre un momento di passaggio e di crescita. La tensione è inevitabile ma non penso che gli anni del Covid abbiano condizionato il percorso verso l’esame”. Spiega Marco Bussetti, ex ministro dell’Istruzione e dirigente dell’ufficio scolastico territoriale di Como.
“Il mondo della scuola negli ultimi anni ha subìto un grande trauma ma ha saputo reagire grazie alle istituzioni coinvolte a tutti i livelli, in particolare quello educativo e sociale” ha aggiunto. “Quest’anno ha segnato un nuovo inizio. Non abbiamo soltanto lavorato sul sistema ordinamentale classico e legato alla normale amministrazione ma abbiamo messo in atto una strategia, volta all’orientamento e a contrastare la dispersione scolastica, che ha unito scuole e famiglie”. Ha chiarito Bussetti aggiungendo “anche per il prossimo anno siamo riusciti a costruire un organico nelle scuole superiori dove abbiamo previsto delle classi alleggerite che possano accogliere chi si accorge di aver intrapreso un indirizzo sbagliato e chi avrà un ripensamento sul percorso scelto. Cosa che capita frequentemente soprattutto in prima, pertanto abbiamo lavorato in senso preventivo per rispondere anche a questo tipo di esigenze”.
Infine, per quanto riguarda il personale, difficile fare previsioni. “Il quadro si definirà con le nomine – conclude il dirigente – anche Como sconta le difficoltà che si registrano in molte parti del Paese con la carenza di docenti soprattutto in alcune materie”.