“Un patrimonio da tutelare e valorizzare”.
Sono le parole utilizzate dagli assessori regionali Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi) e Alessandro Fermi (Università, Ricerca e Innovazione) per descrivere il parco della Spina Verde, visitato oggi insieme con il presidente dell’ente Giorgio Casati.
Un incontro per fare il punto sui temi dell’ambiente, dello sviluppo delle aree protette lombarde e della rete locale dei parchi insubrici. Tematiche sono collegate nella rete di Insubriparks, progetto di cui lo Spina Verde è capofila, che riunisce 5 parchi situati tra Italia e Svizzera ed è cofinanziato anche dall’Unione europea. L’obiettivo è quello di valorizzare la bellezza e la ricchezza dei parchi insubrici. I tre parchi italiani, oltre allo Spina Verde, sono il Campo dei Fiori (Varese) e il Parco Pineta di Appiano Gentile (Comp) e Tradate (Varese).
“Dobbiamo provare a costruire un percorso di avvicinamento tra i parchi e il sistema universitario – ha detto l’assessore Fermi – Insubria e Politecnico seguono infatti tematiche molto affini sullo sviluppo di queste riserve. Dobbiamo incentivare questa collaborazione e trasformarla in uno stimolo per entrambe le realtà. Questo parco – ha aggiunto – negli anni ha avuto la capacità di rigenerarsi grazie a ottimi progetti.
“Con i suoi quasi mille ettari di estensione il parco Spina Verde – ha aggiunto l’assessore Comazzi – è un gioiello che offre una varietà unica di paesaggi. Troviamo prati, colline verdi e sentieri panoramici. È anche un’importante riserva al cui interno si trovano numerosi habitat e una ricca biodiversità. Non solo natura, ma anche un incredibile patrimonio storico grazie al castello di Baradello e a quella che fu la ‘Linea Cadorna’, risalente alla Prima guerra mondiale. Un patrimonio quindi da tutelare e valorizzare”.